Delegazione massese in udienza dal pontefice con l’associazione italiana “Vittime di violenza“. Il presidente Santucci, sfuggito alle angherie del padre a 11 anni: "Con mia madre fuggimmo in Svizzera"
La delegazione massese con Papa Francesco in piazza San Pietro
Con le pettorine gialle e le scritte in rosso sangue, in pellegrinaggio a Roma con l’associazione italiana ’Vittime di violenza’, guidata dal presidente Massimo Santucci, imprenditore massese residente in Svizzera, in collaborazione con la parrocchia San Giorgio di don Giovanni Locatelli. L’iniziativa, intorno alla Giornata per l’eliminazione della violenza sulle donne, è stata promossa dall’Aivv, ed era presente anche Paolo Di Gregorio, fondatore dell’associazione e padre di Sonia Di Gregorio, brutalmente assassinata dal marito nel 2000. In pellegrinaggio, molti cittadini massesi che hanno raggiunto la capitale per assistere all’udienza di Papa Francesco. Alcuni rappresentanti dell’Aivv e parrocchiani di don Locatelli, sono stati accolti nella parte superiore di piazza San Pietro per avvicinarsi al Santo Padre che, in carrozzella e sofferente, ha salutato i presenti, rappresentanti dei gruppi arrivati da tutto il mondo.
Il piccolo Maicol di Massa ha consegnato a Papa Francesco una targa siglata dalla missione “Ascolta il tuo cuore“ per i bimbi sofferenti di cuore dell’ospedale pediatrico Opa, a cura di Angela Godino e Pier Luigi Basteri. Sul tema della lotta alla violenza sulle donne, la nostra collega Angela Maria Fruzzetti, ha consegnato a Papa Francesco il suo libro “Giardini d’inverno“, sottolineando che quelle pagine raccontano storie di donne abusate che cercano la rinascita. Il libro è stato realizzato con l’associazione Sabine di Montignoso e Uisp Grande Età. Ad accompagnare Maicol e la nostra collega, rappresentanti di Massa, città per la pace, don Locatelli e il presidente Di Gregorio con il cavalier Santucci, testimoni dell’Aivv, associazione nata da genitori e figli di vittime di femminicidio: "Questa è mia figlia – ha detto Paolo Di Gregorio mostrando la foto di una bella ragazza, Sonia, decapitata dal marito nel 2000. E da quell’orribile femminicidio, Paolo ha trovato la forza di fondare l’associazione e lottare in difesa delle donne e dei figli vittime di violenza. Paolo è affiancato da Massimo Santucci, fuggito dalla violenza del padre a 11 anni. Abitava a Borgo del Ponte con la mamma: "Fummo costretti a fuggire – racconta – La mamma trovò ospitalità in Svizzera da una sorella, io venni portato a Bergamo da una zia. A 14 anni raggiunsi mia mamma in Svizzera. Lì sono stato assistito in un sistema per donne lavoratrici. Ho fatto la mia carriera lavorativa nel settore della gastronomia e ho ottenuto l’onorificenza di Cavaliere al Merito della Repubblica Italiana per la cultura gastronomica". Santucci diventa poi assessore al sociale a Berna, dove vive e lavora. L’impegno nell’ Aivv e sta ottenendo riconoscimenti a livello nazionale. "Sarebbe bello fondare anche a Massa un punto di riferimento, una sede dell’associazione", dice. Quella Massa che è rimasta un sogno spezzato nel cuore di un bambino costretto a lasciare la sua vita, i suoi amici, la sua città con la mamma e rifugiarsi in Svizzera per sfuggire la violenza domestica e salvarsi.
Il prossimo 04 dicembre all'Auditorium Sant'Antonio di Morbegno AIVV parteciperà all'evento “I volti della violenza: storie di vita vissute” dalle ore 8:00 alle ore 13:00.
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